Business Case

«Mail, cloud e sicurezza… si può fare, ecco come», il caso Spamina



Viaggio al centro di una piccola grande società che sta crescendo a ritmi sostenuti scommettendo forte su un canale a valore e sulla capacità di mettere al sicuro le informaizoni crtiche… nel cloud. L’intervista esclusiva con l’italiano Enrico Raggini, general manager mondiale di Spamina

Marco Maria Lorusso

Pubblicato il 28 Ago 2014


«Il mercato chiede sicurezza, servizi di mail efficaci e nel cloud, semplice, bisogna rispondere e farlo subito». Italiano di nascita ma cittadino del mondo di adozione Erico Raggini, nella foto, è un manager animato da un’energia contagiosa e, dallo scorso 2013, è alla guida, mondiale, di un’azienda innovativa come Spamina. «Una società – racconta lui stesso con un trasporto che spesso lo porta ad alzarsi dalla sedia… – nata nel cloud e cresciuta nel cloud a differenza di altre che stanno cercando di adattarsi a questo paradigma ma che hanno un Dna completamente diverso. Non abbiamo paura di confrontarci con colossi come Google o Microsoft perché abbiamo scelto una strada precisa e “sicura”». Entusiasmo dunque ma anche chiarezza di intenti per una società che, stando alla stessa definizione pubblicata sul proprio portale, sviluppa e produce soluzioni innovative per Email & Websecurity, E-mail Firewall, Archiving, Encryption & DLP (Data Lost Prevention) e Web filtering solutions tutto in ambiente Public Cloud e Private Cloud.

Informazioni critiche dunque, cloud e protezione, tematiche mai così attuali, caso Snowden alla mano. Anche e soprattutto per questo diventa davvero interessante capire come si sta muovendo una società come Spamina e, soprattutto, su che tipo di strategia e soluzioni intende puntare per conquistare canale, partner e, soprattutto, mercato. Una società sbarcata comunque da tempo anche nel nostro Paese dove, Giuseppe Coppola, in qualità di Country Manager si sta occupando di sviluppare il business attraverso un canale di partner a valore e distributori molto specializzati come Aries e Itway, per esempio.

Ma andiamo con ordine, da dove arriva Spamina e quali gli obiettivi?

«Il nostro – racconta Raggini – è un Dna fatto di sicurezza, antispam, protezione delle informazioni e di soluzioni antimalware. Un Dna e una esperienza che, a fronte di un mercato in costante evoluzione, ci ha portato a pensare di sviluppare una soluzione nuova e di grande impatto come Parla. Nome semplice, immediato di una piattaforma e-mail cloud-based capace di unire sicurezza e flessibilità. Una sfida che, in un primo momento, in molti hanno giudicato azzardata poiché rischiava di portarci in un mercato, quello dei servizi di mail box, un po’ periferico rispetto al nostro. In realtà, casi clamorosi come quello legato a Edward Snowden o i continui attacchi, vincenti, ai sistemi informativi di aziende di tutto il mondo, ci hanno convinto della bontà di una scelta che oggi trova conferma nei fatti. La stessa Gartner parla di una transizione ormai insarrestabile dei servizi di mail box on premise verso il cloud. Se infatti nel 2012 i sercivi mail box nel cloud erano “solo” il 6 per cento entro il 2020 si parla di una migrazione che arriverà a toccare quota 80% del parco installato». Un mercato enorme ma anche un tema, quello delle informazioni critiche nella nuvola estremamente critico di questi tempi. «Verissimo – spiega Raggini sorridendo – e devo dire che in questo senso il fatto di non essere americani (Spamina è una società spagnola), almeno su questo mercato, oggi, ci sta agevolando molto…».

I fatti e i numeri, a oggi, sembrano dare ragione a Raggini che guarda con soddisfazione ad una crescita costante di una realtà che vende

in 57 paesi nel mondo e si trova a gestire il 100 per cento del cloud di molte grandi società nel mondo. «Gli ultimi fatti di cronaca e la crescente attenzione sul lato della sicurezza e della proprietà delle informazioni – racconta il manager -, come detto, stanno spingendo molte imprese a chiedere e cercare una alternativa seria a Google, Microsoft e altri grandi colossi. Parla è una soluzione che si inserisce perfettamente in questo trend. Un secure cloud e-mail che aggiunge valore al cliente introducendo livelli di sicurezza mai sperimentati, un sistema di archiviazione efficace e una estrema semplicità di implementazione da parte degli IT manager. Sicurezza infatti senza rinunciare alla trasparenza e alla flessibilità della nuvola. La direzione non può che essere questa e lo sarà sempre di più in futuro pesnado alla necessità di gestire la sicurezza e, allo stesso tempo, l’immediatezza di flussi incredibili di informazioni critiche che viaggiano su whatsapp, skype, dropbox…. Il mail box è solo il primo passo di una evoluzione che interesserà piattaforme di comunicazione di ogni forma e dimensione».

Il canale come motore, l’opportunità per i partner

Come anticipato, oltre che sulla portata innovativa e tecnologica delle proprie soluzioni Spamina punta forte su un ecosistema, quello del canale indiretto, sul quale da tempo sta scommettendo foret anche nel nostro Paese grazie al lavoro di un manager di lungo corso ed esperienza come Giuseppe Coppola, nella foto.

«Nella nostra visione – spiegano Raggini e Coppola – un partner rappresenta il collegamento decisivo con il mercato e, nel quadro che abbiamo appena delineato, per il canale Spamina rappresenta un’opportunità senza precedenti. Con la costante migrazione verso il cloud in atto, il rischio più grande per un reseller è infatti quello di perdere costantemente contatto con i propri clienti. Occorre rappresentare un interlocutore affidabile e soprattutto utile, capace di portare valore “monetizzabile”. Ci stiamo espandendo in tutta Europa, in Russia per esempio abbiamo fatto anche un accordo con Kaspersky… ma in Italia ci aspettiamo grandi numeri e risultati soprattutto grazie al supporto di distributori a valore come Aries Itway. L’Italia è un mercato un po’ in ritardo sul cloud e credo che questo sia un vantaggio per aziende che, se affrontate con competenza, saranno molto incentivate a testare i vantaggi concreti di soluzioni come le nostre».

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