Cloud Security

Sicurezza del Cloud, c’è ancora da lavorare

Quasi un’azienda su due a livello mondiale ha sperimentato incidenti relativi alla sicurezza delle informazioni. Il dato, in leggera crescita, è anche conseguenza del numero maggiore di aziende che si stanno affacciando al Cloud. Lo studio di Trend Micro

Pubblicato il 25 Set 2012

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La sicurezza del cloud è ancora un problema. Lo afferma lo studio globale sulla sicurezza della nuvola realizzato da Trend Micro secondo il quale la percentuale di imprese che ha riferito incidenti relativi alla sicurezza dei dati è aumentata dal 43% del 2011 al 46% del 2012.

Un dato che è figlio anche della crescita delle aziende che stanno portando nei data center le loro applicazioni. Realizzato tramite interviste a 1.400 decision maker a livello mondiale lo studio individua nell’India il Paese con la maggiore incidenza (67%) di problemi legati alla sicurezza dei dati, seguita dal Brasile (55%). L’India è anche il Paese che, con il 12%, ha registrato il più alto incremento di episodi nel 2011, seguita dal Giappone (+7%), il Paese più restio ad adottare la nuvola, e dal Canada (+6%).

La crescita di adozione del Cloud

I problemi aumentano anche perché il cloud riscuote sempre più successo. Dal 2011 al 2012 il tasso di adozione mondiale è passato dal 55% al 59%, incremento che può spiegare le problematiche di sicurezza riferite dalle imprese, soprattutto per quanto riguarda Paesi come India e Canada che hanno registrato i valori di adozione maggiori.

Per quanto riguarda l’India, dal 38% del 2011 si è infatti passati al 49% del 2012, mentre per il Canada dal 42% del 2011 si è passati al 51% del 2012. Nonostante l’incertezza nell’utilizzo di questo tipo di servizi il numero di aziende che ha implementato soluzioni di cloud pubblici e privati è aumentato dal 13% del 2011 al 20% del 2012.

Chi ha adottato il cloud pubblico si dice però pronto a piazzare sulla nuvola il 53% delle nuove applicazioni entro il prossimo anno. Magari cifrando i dati archiviati. Una scelta che riguarda l’89% degli intervistati, il 4% in più rispetto allo scorso anno. L’87% ha invece affermato di conservare una copia 1:1 di tutti i dati che vengono sincronizzati nel cloud.

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