Infrastrutture

Il datacenter per il Cloud? Meglio averlo vicino

I tempi di latenza della rete sono un fattore chiave. Secondo Amazon 100 millisecondi di ritardo nella risposta equivalgono a una perdita dell’1% del suo fatturato. Ma i datacenter in Italia devono fare i conti con i costi energetici. I risultati di un’analisi Assolombarda-Bocconi.

Pubblicato il 18 Lug 2012

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Cloud e datacenter? Meglio averli vicini anche se in Italia il costo dell’energia elettrica incide parecchio. Secondo una ricerca dell’Osservatorio Assolombarda Bocconi, il team di ricercatori, diretto da Ferdinando Pennarola e Francesco Sacco del Centro di Ricerche EntER dell’Università milanese (Centro di ricerca imprenditorialità e imprenditori), “la distanza datacenter – fruitore impatta significativamente sulle performance a seconda dei servizi richiesti”.

La latenza della rete

Un ruolo chiave è giocato dalla latenza della rete, il tempo che intercorre tra la richiesta di un servizio al sistema informativo e l’effettiva consegna. Su fibra ottica, in condizioni ottimali, la latenza da Milano a Parigi è di 2,99 ms (millisecondi) e quella da Milano a Tokyo è di 45,50 ms. Altri fattori che intervengono e possono allungare i tempi di latenza riguardano le caratteristiche della rete e dei suoi apparati di gestione del traffico.

Gli effetti dei ritardi sono importanti. Amazon stima che ogni 100 ms di latenza equivalgono a una perdita dell’1% del suo fatturato. Conviene allora portare il datacenter in Italia? Da un certo punto di vista sicuramente anche se bisogna fare i conti con i costi energetici.

Il costo medio dell’energia elettrica

L’energia elettrica, spiega la Bocconi, in Italia è un fattore di penalizzazione per il suo costo anche se la Lombardia, che la ricerca individua come il luogo migliore per fare cloud nella Penisola, dispone di diversi provider e una rete distributiva molto capillare. Il costo medio dell’energia elettrica a livello industriale si attesta a 0,153 €/kWh (dato medio Italia, fonte Eurostat) contro un 0,116 €/kWh per l’area euro con uno spread pari al +24,18%. Paesi come Germania, Francia e Spagna presentano tutte prezzi inferiori, rispettivamente di 0,125 €/kWh nel primo caso, 0,085 €/kWh nel secondo e 0,114 €/kWh nell’ultimo.

Confrontato con il caso francese lo spread raggiunge quota +44%. Poco significativi, invece, sono i differenziali di prezzo dell’energia all’ingrosso tra le regioni italiane.

La Lombardia il luogo ideale per i datacenter

L’analisi degli esperti dell’ateneo milanese individua la Lombardia come luogo ideale grazie alla qualità della rete elettrica sul territorio, e alla densità della rete distributiva e dei suoi punti di accesso che permette di abbassare i costi di infrastrutture dedicate per allacciarsi alla rete.

In tema di servizi cloud il mercato della regione viene stimato in una forchetta compresa tra i 72 milioni di euro e i 288 milioni di euro, a seconda del tasso di “propensione all’outsourcing” attribuito alle imprese clienti. Importante è anche la presenza di qualificate risorse umane. Il 90% delle aziende di grandi dimensioni classificate nella lista 2011 di Fortune 500 Global e appartenenti al settore ICT hanno una filiale in Italia, e di queste il 40% ha la sede principale in Lombardia con massima concentrazione nei comuni di Milano e di Assago.

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