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Dati e sicurezza, ecco cosa frena la corsa del Cloud

I timori dell’eventuale perdita di controllo sulle informazioni continuano a ostacolare l’adozione di strumenti in grado di migliorare i flussi di lavoro. Attraverso una ricerca Gfk, F-Secure mette in luce il potenziale rischio per le aziende riluttanti ad adottare il cloud, ma esposte al pericolo di dipendenti che agiscono per conto proprio nella scelta delle applicazioni

Pubblicato il 01 Set 2014

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Nonostante il Cloud Computing sia ormai diventato parte integrante, anche se spesso in modo inconsapevole, nell’attività di quasi tutti gli utenti connessi alla Rete, i timori sul suo utilizzo, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza, restano difficili da superare anche da parte delle aziende. Eppure è proprio in questi contesti che appaiono più evidenti i vantaggi di adottare la nuova tecnologia, con la prospettiva di aumentare in misura importante l’efficienza dei flussi di lavoro.

F-Secure ha voluto analizzare più a fondo la questione attraverso Digital Company Survey 2013, una ricerca dalla quale risulta in sostanza come la sicurezza dei dati resti tuttora la preoccupazione principale che ostacola l’adozione di questi servizi. Gfk, incaricata dell’indagine, si è quindi rivolta a responsabili nel settore degli acquisti software che lavorano in aziende fino a 500 dipendenti. Otto i Paesi coinvolti, tra cui l’Italia, quasi tutti in Europa tranne gli USA. Il buon risultato in termini di risposte raccolte, 805 persone di cui almeno cento per Paese, permette di tracciare un quadro affidabile della realtà.

Su tutti, spicca il 45% delle aziende che non usa una soluzione Cloud e dichiara come la mancanza di controllo e le problematiche relative alla sicurezza siano alla base della mancanza di interesse verso servizi basati su Cloud. Contrariamente a quanto si è spesso ritenuti a credere, è tra le realtà più grandi che il numero di scettici tende a crescere: il 67% tra le organizzazioni con un numero di dipendenti tra i 50 e i 249, il 70% per aziende con 250-500 dipendenti. Tra le altre ragioni della mancanza di interesse verso i servizi Cloud, il 21% cita i costi, il 13% le problematiche relative alle prestazioni e il 12% le responsabilità legali.

Eppure, come sottolinea F-Secure, a condizione di studiare con la necessaria cura la soluzione adottata, il Cloud Computing può rivelarsi esattamente l’opposto in materia di sicurezza, aumentando il livello complessivo. A titolo di esempio basta infatti pensare al caso di un dipendente che ha bisogno di accedere a informazioni sul proprio dispositivo mobile per condividerle con un cliente. Se l’azienda non fornisce un servizio online facile da usare e sempre disponibile con le relative direttive, quasi certamente il dipendente finirà per utilizzare il proprio account e le applicazioni personali fuori dal controllo aziendale, o scaricare le informazioni direttamente su apparati personali. A conti fatti, un rischio ben maggiore per la sicurezza dei dati.

A conferma di questo, tra le aziende che utilizzano o sono ben disposte nei confronti dell’adozione di soluzioni basate su Cloud, la sicurezza dei dati è vista come il motivo più importante per cui hanno scelto questa strada. L’84% dichiara infatti che si tratta di un fattore estremamente importante, seguito dalla facilità d’uso e dall’accessibilità da qualsiasi luogo. Il 52% afferma che la localizzazione dei server su cui poggia il servizio è estremamente rilevante, mentre il 43% indica come requisito chiave il Paese d’origine del service provider.

A confermare inoltre il pericolo per i responsabili IT di vedersi scavalcati in caso di mancata considerazione di questi strumenti, il 27% delle aziende che usano il Cloud dichiara che sono stati i dipendenti, più che i dirigenti o gli altri impiegati stessi, a utilizzare per primi soluzioni Cloud per svolgere mansioni di lavoro.

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